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Relatività concettuale

E’ in quella dell’uomo una chiave per l’anatomia della scimmia. Gli accenni alle specie animali superiori, che pur esistono in quelle inferiori, possono essere compresi solo a patto che quelle superiori siano già note. Analogamente, l’economia borghese offre la chiave per quelle antiche ecc. Ma non nel modo degli economisti, i quali dissolvono tutte le differenze storiche ed in ogni forma sociale vedono quella borghese(Marx, 1857 – trad. S. Garroni; sott. non presente nel testo).  Sulle parole sottolineate sono possibili due interpretazioni: A) Il giudizio tratta del rapporto tra la visione teorica degli economisti e la realtà oggettiva delle cose: nella realtà oggettiva vi è  sostanziale differenza tra il modo in cui il mercato si presenta nella società capitalistica e quello in cui si presenta nelle società precedenti; gli economisti ragionano immaginando una continuità tra passato e presente che in effetti non esiste. B) Il giudizio tratta della visione teorica degli economisti, intesa come costruzione concettuale fondata su assunti. Il suo merito sta nell’efficacia con cui riesce a mettere in luce come l’idea secondo la quale è sul piano della circolazione delle merci che va cercata la continuità tra passato e presente, sia il presupposto comune delle teorie degli economisti.

L’interpretazione B) risulta coerente con le linee di lettura proposte da Dobb (Storia del pensiero economico, Roma 1974): la discontinuità che Marx individua è il frutto della sua definizione di saggio di sfruttamento, la quale, a sua volta, presuppone l’assunto che continuità tra passato e presente debba esservi solo sul piano dell’appropriazione (v. l’articolo “Modelli di razionalità non monotonica. Su Dobb che espone Marx”) . Nell’opera di Dobb, la teoria di Marx e quelle degli altri autori di cui tratta, sono programmaticamente sottoposte ad un processo di relativizzazione concettuale e ricondotte ai loro  presupposti e ai loro principi generali (per questo, Dobb ce le presenta nella forma di  imprese soggettive, soffermandosi sulle vicende biografiche dei loro autori). E tuttavia, queste teorie non divengono mondi spirituali incomunicanti, relativisticamente posti tutti allo stesso livello. Il confronto avviene sul piano di ciò che esse eventualmente condividono: i problemi, il linguaggio in cui questi problemi vengono formulati, il bagaglio di ciò che in quel contesto culturale viene considerato informazione, dato.